Circolo del Golf di Rapallo
“Fedra” di Marina Cvetaeva
Riduzione di Margherita Rubino
Dino Cerruti, contrabbasso
Regia Fabrizio Matteini
La più grande poetessa russa, Marina Cvetaeva, pubblicò nel 1927 una Fedra destinata alla scena, ispirata ad Euripide e Seneca. Il bellissimo testo venne tradotto in italiano soltanto nel 1990 e ripercorre da un punto di vista femminile la storia della moglie del re innamorata dello sprezzante figliastro, Ippolito.
Come prologo alla riduzione per la scena della pièce,Caterina Vertova, attrice capace di toccare le corde profonde dell’anima,interpreta un breve monologo interamente tratto dalla Cvetaeva in cui Fedra professa una passione divorante quanto improvvisa per il giovane cacciatore, che ricorda di avere conosciuto per caso, una volta che si era persa tra i boschi. Fedra ricorda l’innamoramento fulmineo, l’ossessione divorante, l’impossibilità di parlare, manifestare il proprio tormento. Il linguaggio è tempestoso e sublime, profondo e lirico, si fa a
tratti pura poesia per tornare a temperature al calor bianco. E’ una Fedra unica nella tradizione millenaria del mito, poichè è la prima scritta da una donna e la visceralità di concetti e parole lo evidenzia da sola.